Samuel è tutt’altro che una persona facile da digerire. Uomo solo e diffidente, non si ama e non ama gli altri. È un razzista per pigrizia, infastidito dalle diversità, chiuso nelle rigidità delle regole paterne e nei confini della sua valle alpina, ricca e protetta. Conosce e riconosce natura e umani attraverso gli odori, si orienta seguendo tracce di profumi. Eppure, proprio grazie alla sua anti socialità, all'individualismo e alla sua ritrosia al dialogo, può essere meno impegnativo dell'eroe senza macchia né paura. Poi la follia di un momento. La colpa. La fuga. Un’Africa a prima vista inospitale e aspra, in realtà carica di umanità, erotismo, diversità e semplice aderenza al desiderio e al bisogno, lo costringerà a confrontarsi con sé e con l’altro. Incapace di assumersi le sue responsabilità, si lascia trascinare in una inutile fuga sospinto alle spalle da chi è lì per ricordargli ciò che non potrà mai scordare: la sua colpa. È la storia di un’espiazione. Un viaggio fisico e metafisico che lo costringerà all’incontro con un popolo che invece non fugge e non è attratto da nessuna terra promessa, sarà la possibile fonte della sua redenzione.