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Il 4 giugno 1940 iniziarono i lavori per l'edificazione del più grande campo di concentramento fascista italiano. Il campo fu costruito a Ferramonti, nel comune di Tarsia, a circa 40 km da Cosenza. Un agglomerato di baracche bianche, sospeso su una superficie paludosa, inaccessibile a occhi indiscreti, ospitò più di duemila prigionieri tra ebrei, antifascisti, cinesi e profughi politici. Con raffinata semplicità, Rocco Giuseppe Greco disegna lo spiazzante e drammatico ritratto di quegli anni. L’autore ripercorre il tempo a ritroso, si fa storico dei fatti e dei misfatti, calandosi nella…mehr

Produktbeschreibung
Il 4 giugno 1940 iniziarono i lavori per l'edificazione del più grande campo di concentramento fascista italiano. Il campo fu costruito a Ferramonti, nel comune di Tarsia, a circa 40 km da Cosenza. Un agglomerato di baracche bianche, sospeso su una superficie paludosa, inaccessibile a occhi indiscreti, ospitò più di duemila prigionieri tra ebrei, antifascisti, cinesi e profughi politici. Con raffinata semplicità, Rocco Giuseppe Greco disegna lo spiazzante e drammatico ritratto di quegli anni. L’autore ripercorre il tempo a ritroso, si fa storico dei fatti e dei misfatti, calandosi nella scoperta di emozioni e sensazioni vissute tra pareti di filo spinato. Il romanzo si apre con il misterioso omicidio di due giovani internati, la quindicenne Marta Goldstein e il fidanzato Sebastian Danovic. La ricerca della verità si intreccia saldamente con le vicende di Sara Liberman, amica di Marta, ma anche con la sopraffazione fisica e morale perseguita dagli uomini verso i più deboli.