Ringraziamo per le formule sacre, i mantra, le preghiere, i suoni-matrice che ci sono arrivati tramandati nei millenni dai nostri predecessori. Potremmo a ragione definirli “Patrimonio Sonoro” dell’umanità. Abbiamo cercato di capire ciò che alcuni suoni piuttosto di altri evocano e sprigionano, indagando contemporaneamente sugli aspetti fisici articolatori dell’emissione vocale, e su quelli mistici- sottili, in relazione al tipo di energie che essi sprigionano e veicolano, e confrontandoli con ciò che gli antichi sapevano e dicevano al proposito. E’ una strada aperta: auspico che possa essere percorsa e portata ulteriormente avanti assieme, attraverso la ricerca e la pratica. Prendere confidenza con la voce, con le basi dei linguaggio attraverso i suoni-matrice; regredire alla fase pre-linguistica della nostra infanzia e dell’infanzia dell’umanità, ci porterà a scoprire che abbiamo nelle nostre mani, anzi, nelle nostre corde, un mezzo efficace e creativo per conoscere noi stessi, per diventare alchimisti di noi stessi, e liberare, trasformare, esprimere chi siamo. “Nihil sub sole novum”, recita la Bibbia, non c’è niente di nuovo sotto il sole. Gli ingredienti in questo Universo sono sempre quelli. Gli atomi sono sempre gli stessi, dall’inizio della storia. Quello che cambia e tutto trasforma è’ la capacità creativa, la scoperta di nuove combinazioni, nuove sfumature, altri colori. Quello che cambia è’ qualcosa di impalpabile, è lo sguardo che sta dietro a ciò che accade, e che può divenire molto più sottile e profondo: la nostra coscienza.