Protagonista di questo romanzo giallo è un computer di nome Asia: Autonomous Self-Increasing Algorithm, algoritmo autonomo autoaccrescitivo. In un piccolo college della California, è stato finalmente realizzato il sogno dell'intelligenza artificiale. Asia apprende a parlare, disegna, legge Sartre e la fantascienza, discute e protesta con i suoi creatori. Insomma, è una macchina così viva da meravigliare tutti coloro che la avvicinano. Un giorno il portentoso programma che la anima scompare: di Asia resta solo il guscio vuoto, il supporto di plastica e silicio. Cosa le è accaduto? Tocca a Giovanni Ravelli, esperto di reati informatici, cercare di scoprirlo. Sull'intelligenza artificiale si sono dette molte inesattezze, perché servivano a diffondere l'uso del computer. Ora che la verità sul computer la conoscono quasi tutti, Proni immagina che l'intelligenza artificiale si realizzi così come era stata sognata. Tra fantascienza, racconto filosofico e detective story nella più pura tradizione di Chandler e Hammett, prende vita un «giallo informatico» in cui l'intreccio reclama le sue esigenze. E l'ironia - presente a ogni pagina attraverso un intelligente uso dell'ovvietà - serve come chiave di accesso a una seconda lettura, ben più densa di implicazioni e legata allo scenario del prossimo millennio.