Per la prima volta un grande processo legato a fatti di cronaca viene interamente seguito dai media. Quella di Pacciani non è solo una vicenda giuridicamente complessa ma anche un processo fortemente condizionato dal grande schermo. E' il fenomeno del "processo mediatico" ovvero una sorta di para-processo che si svolge al di fuori delle aule giudiziarie ma che è in grado di orientare la condotta dei protagonisti in aula. La strategia dell'accusa sarà quella di far coincidere l'immagine del contadino di Mercatale con quella del Mostro, al contrario la difesa si prodigherà nel dimostrarne l'assoluta estraneità. Entrambi gli schieramenti faranno leva sul potere immaginativo ed emozionale dei media. La vicenda si incunea poi imprevedibilmente nei risvolti politico-giudiziari degli anni '90: la contrapposizione tra la procura antimafia di Firenze e la politica coinvolta nella trattativa Stato Mafia. Questo libro si autoesclude dalla trita discussione tra innocentisti e colpevolisti, ma volge a far luce sul quadro sociopolitico, antropologico e psicologico che ruota intorno al contadino di Mercatale.