Il censimento della popolazione è lo strumento più importante di rilevazione demografia ed è la prima fonte ufficiale di determinazione della popolazione legale di uno stato. La sua storia coincide in molti versi con la storia moderna dell'uomo, della civiltà umana e dell'organizzazione degli stati sovrani. Quando uno stato svolge un suo censimento della popolazione, in maniera rigorosa e continua, dimostra elementi di forte democrazia, non a caso i primi censimenti di età moderna come ad esempio quello degli Stati Uniti d'America, con rilevanza costituzionale dal 1790, e quello dell'Inghilterra dal 1801. Uno stato che non svolge regolarmente una procedura censuaria ha, certamente, delle gravi problematiche di tipo democratico o liberale. Nella storia dei censimenti l'Italia ha contribuito moltissimo, sia in età antica che moderna, a partire dai censimenti dell'antica Roma, con tutti gli importanti reperti storici che oggi lo testimoniamo. Non a caso, i romani furono un popolo all'avanguardia nella concezione di stato e di democrazia. In età più moderna, poi, pur nella varietà di stati e di occupazioni susseguitesi, in Italia abbiamo avuto grandi meriti e contributi nell'evoluzione dello strumento censuario. Dai primi libri dei fuochi, ai censimenti dello Stato Pontificio, fino al censimento moderno dell'Unità d'Italia del 1861.