Le famiglie sono come scatole nere chiuse dentro la memoria. Sono il vaso di Pandora che mai avremmo voluto scoperchiare, enigmi impossibili da decifrare. Solo le persone molto coraggiose e molto innamorate della vita sono in grado di lasciare che uno spiraglio di luce le attraversi. «Quando è nato, Riccardo era cieco. Quando è nato Riccardo, i ricordi dolorosi della mia infanzia sono riemersi. La sua cecità mi ha aiutato a vedere la mia vita come non l’avevo mai vista prima, una vita storta che correva parallela a una vita giusta». Viviana ripercorre le tappe dolorose della sua infanzia, il rapporto travagliato con la famiglia, i traumi rimossi, i fallimenti amorosi e la perdita del più grande amore della sua vita. Lo fa senza pietismo, senza cercare conforto ma per restituire a se stessa, alle sue figlie e a tutte le vittime di violenza la verità di un passato scomodo che non può essere dimenticato.