Le pagine di questo libro sono incernierate a tre cardini:
‡ Il primo è quello del romanzo che racconta di Isha, un noto e amato maestro spirituale dotato di spiccato senso dell’umorismo e ironia, che vive nelle regioni a sud dell’Himalaya. A causa dell’opera di diffusione della sua personale visione della vita, completamente avulsa e in contrasto con la dottrina della religione induista, viene arrestato e imprigionato dalle autorità su pressione della casta sacerdotale. Sono suo zio Satyabrata e il giovane allievo Samirluca, che, in modo rocambolesco, riescono a farlo evadere dalla prigione. I tre fuggiranno poi a cavallo dalla regione indiana.
‡ Il secondo cardine, è quello relativo ai contenuti etici e filosofici della dottrina di Isha, che, nel corso del racconto, vengono insegnati all’allievo Samirluca. L’intenzione è quella di condurre il lettore a confrontare la propria visione dell’esistenza con la fede di Isha, ma anche con le problematiche di inclusione e accoglienza del “diverso” che viviamo ancora oggi nella nostra società, le quali sono strettamente legate, secondo gli insegnamenti di Isha, al processo evolutivo della razza umana.
‡ Il terzo cardine è un particolare relativo ai protagonisti, che viene volutamente rivelato solo alla fine del romanzo. Il lettore sarà messo nelle condizioni di riconsiderare il racconto in una prospettiva completamente diversa, notando come le vicissitudini e certe specifiche situazioni narrate sono interpretabili attraverso un diverso bagaglio culturale, che non era stato, fino a quel momento, considerato. Ne deriveranno profili caratteriali dei personaggi inaspettati e decisamente poco ortodossi.
‡ Il primo è quello del romanzo che racconta di Isha, un noto e amato maestro spirituale dotato di spiccato senso dell’umorismo e ironia, che vive nelle regioni a sud dell’Himalaya. A causa dell’opera di diffusione della sua personale visione della vita, completamente avulsa e in contrasto con la dottrina della religione induista, viene arrestato e imprigionato dalle autorità su pressione della casta sacerdotale. Sono suo zio Satyabrata e il giovane allievo Samirluca, che, in modo rocambolesco, riescono a farlo evadere dalla prigione. I tre fuggiranno poi a cavallo dalla regione indiana.
‡ Il secondo cardine, è quello relativo ai contenuti etici e filosofici della dottrina di Isha, che, nel corso del racconto, vengono insegnati all’allievo Samirluca. L’intenzione è quella di condurre il lettore a confrontare la propria visione dell’esistenza con la fede di Isha, ma anche con le problematiche di inclusione e accoglienza del “diverso” che viviamo ancora oggi nella nostra società, le quali sono strettamente legate, secondo gli insegnamenti di Isha, al processo evolutivo della razza umana.
‡ Il terzo cardine è un particolare relativo ai protagonisti, che viene volutamente rivelato solo alla fine del romanzo. Il lettore sarà messo nelle condizioni di riconsiderare il racconto in una prospettiva completamente diversa, notando come le vicissitudini e certe specifiche situazioni narrate sono interpretabili attraverso un diverso bagaglio culturale, che non era stato, fino a quel momento, considerato. Ne deriveranno profili caratteriali dei personaggi inaspettati e decisamente poco ortodossi.