Per Andrea Camilleri, suo estimatore, Ezio D’Errico è un artista “dotato di una genialità rinascimentale”. E unico, più volte imitato, è il suo indimenticabile commissario Richard, che con De Vincenzi è tra i personaggi più originali della storia del giallo italiano (e anche dei “mitici” gialli Mondadori). Disincantato, concreto, solo in apparenza distaccato, il “simenoniano” Richard indaga in una Parigi e in una provincia francese non di rado inospitali, popolate di figure ambigue e spiazzanti, spesso ai margini della società, individui rifiutati, disadattati, solitari. Un evento imprevisto scuote la tranquilla routine del castello normanno de Berry: nessuno riesce a spiegare la sparizione del giovanissimo figlio del duca, il Delfino. Nessuna traccia, nessun movente apparente. Ma chi l'ha rapito e perché? Cosa vuole ottenere: forse un riscatto... è nelle mani di un mitomane assassino? Qual è, in questa oscura vicenda, il ruolo dell'indecifrabile precettore? Un delitto avvenuto poco dopo al castello in circostanze misteriose complica ancora di più le indagini di Richard, che pare brancolare nel buio. Poi una serie di strane e inquietanti coincidenze. Anche stavolta il caso verrà risolto dal Commissario in un crescendo imprevedibile e sorprendente. Con un'introduzione di Loris Rambelli.