Questo volumetto conclude il confronto fra la speculazione bruniana e la tradizione del pensiero aristotelico. Ora Giordano Bruno considera le obiezioni della tradizione aristotelica all'esistenza di un corpo universale infinito in movimento interno (creativo e dialettico) infinito. Demolendo e disgregando le premesse dell'impostazione aristotelica la riflessione di Giordano Bruno ridetermina e riqualifica le tradizionali nozioni di spirito e di materia, innovandole in radice e sospingendole verso una rivoluzionarietà, capace di mantenere sempre uniti l'aspetto teoretico e il momento pratico della riflessione e del pensiero.