Prima tragedia scritta dal grande autore in un periodo compreso tra il 1816 e il 1820, fu dedicata al suo amico Claude Fauriel, noto critico letterario francese, e fu pubblicato in un periodo di grande turbolenza nei rapporti tra italiani e austriaci. Infatti in quest'opera Manzoni condanna in maniera ferma, a tratti feroci, le discordie che impedivano l'unificazione del paese, riprendendo anche temi politici oltre che storici che si ritrovano ciclicamente nei suoi scritti. Scritta in endecasillabi e ponendo l'attenzione su un contesto storico che rimanda ai problemi morali legati a un atto di generosità che si scontra contro le rigide regole della politica e della diplomazia, la tragedia ebbe una critica discordante, che divise i critici. Tra coloro che espressero parole di elogio nei suoi confronti Silvio Pellico e Johann Wolfgang Goethe. All'interno - come in tutti i volumi Nobel - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.