Questo volume raccoglie le norme emesse, durante il ventennio fascista, riguardanti il Corporativismo (secondo la Treccani “Dottrina politico-sociale che realizza il principio della collaborazione tra le classi e le categorie sociali”), dottrina che il fascismo stesso aveva adottato e aveva declinato secondo una sua visione.
Vengono qui raccolti i testi che introdussero le riforme che portarono lo stato e le colonie verso tale nuovo assetto, si parte dai primi due accordi che introdussero progressivamente il riconoscimento esclusivo del sindacato fascista da parte della controparte padronale (Accordi di Palazzo Vidoni e di Palazzo Chigi), passando per la riforma del rapporto di lavoro introdotta dal Ministro Rocco, fino alle riforme che cercarono di trasformare l’assetto statale ed economico in chiave corporativa, passando dalla costituzione del relativo ministero, delle corporazioni stesse, dei Consiglio provinciali dell’economia corporativa fino alla trasformazione della Camera in Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
In conclusione vengono riportate le norme emesse dopo il 25 luglio del 1943 e che progressivamente abrogarono le misure corporative.
Vengono qui raccolti i testi che introdussero le riforme che portarono lo stato e le colonie verso tale nuovo assetto, si parte dai primi due accordi che introdussero progressivamente il riconoscimento esclusivo del sindacato fascista da parte della controparte padronale (Accordi di Palazzo Vidoni e di Palazzo Chigi), passando per la riforma del rapporto di lavoro introdotta dal Ministro Rocco, fino alle riforme che cercarono di trasformare l’assetto statale ed economico in chiave corporativa, passando dalla costituzione del relativo ministero, delle corporazioni stesse, dei Consiglio provinciali dell’economia corporativa fino alla trasformazione della Camera in Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
In conclusione vengono riportate le norme emesse dopo il 25 luglio del 1943 e che progressivamente abrogarono le misure corporative.