Appartenente al ciclo dei poveri, del quale 'La cugina Bette' è l'altra metà, fu scritto a completamente del progetto un anno dopo rispetto al prologo, nel 1847. Il cugino Pons è un uomo povero, dignitoso e antiquato nel proprio stile di vita e nel proprio modo di pensare, che porta avanti due enormi passioni: ama la buona tavola ed è collezionista di oggetti preziosi. Appoggiandosi vicendevolmente con il fedele amico Schmucke, la sua più grande ambizione è di essere invitato a cena da alcuni suoi parenti appena divenuti nobili, la famiglia Camusot di Marville. Per raggiungere questo obiettivo, è disposto ad attraversare le più pesanti tra le umiliazioni che i suoi parenti, gente rapace e incapace di cogliere la sua sensibilità d'animo, gli riservano continuamente. Al contrario di quanto avviene alla cugina Bette nel libro gemello, questa non è una storia di riscatto: i Camusot faranno di tutto per schiacciare Pons e il suo amico, nel momento in cui si rendono conto che la sua collezione di oggetti preziosi vale una fortuna, né esiteranno a cercare l'aiuto di biechi personaggi come il dottor Poulain e l'avvocato Strawberry. Non c'è vendetta e non c'è redenzione: è la storia di un uomo incapace anche solo di percepire la violenza che si scatena intorno a lui per il più materiale dei motivi. Una lettura appassionante, che diventa indimenticabile se abbinata al suo titolo gemello. Leggeteli uno dopo l'altro, magari in ordine cronologico, e avrete una perfetta fotografia della società francese di provincia nella prima parte dell'Ottocento. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.