Magliette, spille, felpe, peluche, stickers, poster politicamente scorrette, dedicate a criminali immaginari o reali, a nemici politici e terroristi. Bene e male si confondono: viaggio nel mondo dei rebel chic. L’appiattimento dei valori rende divi e vendibili nei negozi, su internet e sulle bancarelle il narcotrafficante Escobar e lo stragista Breivik, le Brigate rosse e la banda della Magliana. Simboli ad alta definizione che il maquillage omologante dei nuovi media tende a rendere meno offensivi o spaventosi. Quando cade il tabù l’acquisto del più terribile dei mostri contemporanei è libero e liberatorio.