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Il 16 settembre 2020, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica , si è tenuta la conferenza stampa Il Diritto alla Conoscenza. La nuova sfida globale , convocata per illustrare i primi passi di un progetto di risoluzione sul diritto alla conoscenza promosso presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) con sede a Strasburgo. In molti hanno parlato dell’iniziativa in corso come la “battaglia finale di Marco Pannella”, sentendo in essa un forte richiamo alla sua decennale, costante attenzione e intransigente azione sul tema del diritto ad un’informazione…mehr

Produktbeschreibung
Il 16 settembre 2020, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, si è tenuta la conferenza stampa Il Diritto alla Conoscenza. La nuova sfida globale, convocata per illustrare i primi passi di un progetto di risoluzione sul diritto alla conoscenza promosso presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) con sede a Strasburgo.
In molti hanno parlato dell’iniziativa in corso come la “battaglia finale di Marco Pannella”, sentendo in essa un forte richiamo alla sua decennale, costante attenzione e intransigente azione sul tema del diritto ad un’informazione democratica, non di regime. Attraversiamo un periodo in cui molte assemblee parlamentari e il concetto stesso di democrazia rappresentativa sono sviliti, svuotati spesso della capacità di esprimere le istanze popolari, di monitorare gli esecutivi, di dibattere, di alimentare la cultura del confronto e quindi della democrazia. Lo sviluppo tecnologico ha provocato, da un lato, un rapido accesso ad informazioni di ogni tipo, apparentemente senza limiti e, dall’altro, l’equiparazione indiscriminata tra opinioni e fatti, indipendentemente da contenuti e autenticità. La manipolazione delle informazioni e l’asservimento degli organi di stampa, in primis quelli pubblici, a partiti, a uomini di potere, ai giganti del web, oppure ad attori semi-sconosciuti o apertamente anti-democratici, rappresentano un rischio sempre più serio e determinante rispetto all’operato dei governi e dei loro meccanismi decisionali.
Gli architetti dell’attacco militare in Iraq nel marzo 2003, una delle più mastodontiche fake news in tempi recenti fabbricate e iniettate con spregiudicatezza in Parlamento, impallidiscono di fronte alla miriade di menzogne diffuse da coloro che stanno appestando le assemblee parlamentari per trasformarle in lazzaretti destinati alla chiusura o alla trasformazione in organi consultivi. Perciò crediamo molto nell’alleanza che abbiamo intrecciato con l’ Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa: una partnership con un’istituzione creata sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale, giunta oggi a contare 47 Stati membri, 324 parlamentari, in rappresentanza di circa 830 milioni di persone. Benché non emani leggi vincolanti, l’ APCE dialoga con i governi, i parlamenti nazionali, le organizzazioni internazionali, le associazioni, con l’obiettivo di proteggere e promuovere i valori fondanti lo stato di diritto, la democrazia, i diritti umani.
L’obiettivo dell’incontro è stato illustrare l’azione prevista a Strasburgo, lanciata dal Partito Radicale alcuni anni fa realizzando – grazie al contributo del Comitato Globale per lo Stato di Diritto “Marco Pannella”, del Siracusa International Institute, della Fondazione Luigi Einaudi, senza dimenticare quelli di Nessuno Tocchi Caino, SIOI e IAI – incontri, documenti e approfondimenti per il riconoscimento di un nuovo diritto umano, il diritto umano alla conoscenza, da rendere esigibile il prima possibile.

Matteo Angioli è Segretario Generale del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”, e
membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento Transnazinale Transpartito.