Nella storia coloniale dell’Italia unita, il diritto e la politica ecclesiastica si caratterizzarono per il mantenimento delle istituzioni religiose e degli statuti personali dei popoli soggiogati nel Corno d’Africa, in Libia e nel Dodecaneso. Pregiudizi razziali, valutazioni di opportunità, ricerca di un compromesso per la pace sociale furono i motivi che spinsero i Governi italiani a concedere spazi di autonomia alle confessioni in misura maggiore rispetto a quanto era consentito ai culti acattolici presenti nella madrepatria. La ricerca approfondirà le tensioni tra autorità e libertà, pluralismo e limiti di ordine pubblico, controllo statale e bilateralità pattizia sotto il triplice profilo normativo, giurisprudenziale e dottrinale.