Vitruvio, estensore del più antico trattato di architettura pervenuto alla conoscenza storica nella sua integrità teorica ma non in quella grafica, aveva posto alla base delle sue riflessioni sull’edificazione tre questioni tematiche relative alla solidità, all’utilità e alla bellezza relazionandole, nel De architectura libri decem, a sintetici principi organizzatori in grado di attribuire un ordine concettuale alla pratica del costruire. Principi che indussero i primi divulgatori rinascimentali dell’opera a misurarsi non solo con la traduzione e l’interpretazione descrittiva del testo letterario ma anche e soprattutto con la reintegrazione grafica del suo apparato figurativo.
Questo volume, teso ad affrontare la questione della firmitas dall’Antichità sino all’Ottocento, è il primo di una trilogia di pubblicazioni sviluppate attraverso un’analisi descrittiva ed interpretativa di alcuni exempla grafici elaborati da diversi architetti, teorici e pratici, in relazione ai tre principi tematici posti alla base del trattato vitruviano. I singoli principi sono affrontati da tre punti di vista diversi: in rapporto alla teoria, in relazione alla pratica progettuale e, infine, in merito alla riproposizione contemporanea dei relativi contenuti.
Questo volume, teso ad affrontare la questione della firmitas dall’Antichità sino all’Ottocento, è il primo di una trilogia di pubblicazioni sviluppate attraverso un’analisi descrittiva ed interpretativa di alcuni exempla grafici elaborati da diversi architetti, teorici e pratici, in relazione ai tre principi tematici posti alla base del trattato vitruviano. I singoli principi sono affrontati da tre punti di vista diversi: in rapporto alla teoria, in relazione alla pratica progettuale e, infine, in merito alla riproposizione contemporanea dei relativi contenuti.