A Milano, l’oculista Lucio Manolo viene trovato barbaramente ucciso nel suo studio. Legato alla poltrona e privo di occhi, che gli sono stati tolti e appoggiati sulla scrivania, sopra un vassoio d’argento. Per scoprire il colpevole, la polizia si affida a un noto criminologo: il professore Diego Lunari. L’uomo, trovatosi davanti la scena raccapricciante e, non riuscendo a capire il motivo per cui qualcuno lo volesse morto, decide di chiedere aiuto a una sua ex studentessa. Priscilla Valle, dopo aver abbandonato gli studi di psicologia si è dedicata alla naturopatia e ora ha uno studio tutto suo. Dopo aver ricevuto la chiamata dal suo ex professore e, dopo tanti dubbi, decide di accettare la sua proposta di collaborazione. Quello che non si aspetta è di ritrovarsi nella mente di un assassino, il cui scopo è quello di infliggere dolore alla sua vittima. Dopo una serie di indagini, il caso sembra prendere la direzione giusta, ma ecco che l’assassino colpisce nuovamente. Questa volta si stratta di un noto dentista di Verona: Pisano. Il corpo dell’uomo viene ritrovato nelle stesse condizioni di Manolo, con la sola differenza che, questa volta, alla vittima, le sono stati tolti i denti. Lunari e Priscilla si trovano così a dover scoprire al più presto quale collegamento ci possa essere tra i due noti professionisti, che non si sono mai conosciuti e che vivevano a due lati opposti d’Italia. I tempi stringono e, tra dubbi ed errori, devono scovare l’assassino prima che possa colpire per la terza volta. «É arrivato il momento in cui lei, dottor Lucio Manolo, si trasformi in paziente.» gli spiego, mentre imbevo un batuffolo di cotone con cui strofino accuratamente il mio strumento. Bisogna sempre stare attenti che gli attrezzi siano ben disinfettati prima di operare. L’oculista scuote inutilmente la testa. Eh sì, a volte stare di fronte alla verità ci spaventa. «Non si preoccupi, proverà molto dolore, ma nulla in confronto a quello che ho provato io.»