È sabato mattina 26 giugno 1971, Angelo e Cinzia proprietari di una tenuta, passeggiano assieme alla figlia Fiorenza di dieci anni, seduti sul calesse trainato dal cavallo Modesto, nella bassa costa a poca distanza dal mare, mentre l’altro figlio Pierpaolo di dodici anni è in groppa al cavallo bianco Focoso che trotterella a pochi passi dal calesse. All’improvviso una mosca cavallina pizzica Focoso, che per il dolore fa uno scatto fulmineo senza freno, finché a limite del precipizio non s’è bloccato di colpo, catapultando Pierpaolo giù in mare tra i flutti. Se pur le ricerche per il ragazzo sono state vane, inaspettatamente il quinto giorno il ragazzo è rientrato nella fattoria. Dopo abbracci e baci con i famigliari ancora increduli che fosse vivo, Pierpaolo ha cominciato a rivelare che sott’acqua s’è sentito risucchiare da un vortice in una cavità che l’ha trascinato in una delle tante grotte enormi per metà piene d’acqua, che sprofondano sotto il mare e risalgono nelle viscere della montagna, impreziosite da stalagmiti e stalattiti che riverberano il barlume di luce, che entra attraverso i sifoni sottomarini e che in altre ancor più sfarzose ha incontrato i cefiri.