Il lato misterioso della vita irrompe nelle vicende di Nicholas Torriani, archeologo più irrisolto che giovane, con un impeto inusuale. E lo fa proprio quando egli crede di aver raggiunto il risultato scientifico più brillante della sua carriera: il rinvenimento di un grande monolite con simboli astronomici, dotato – si scoprirà – di un potere inspiegabile.
Sullo sfondo, il mito fondante dell’antibabele – la possibilità di superare ogni barriera linguistica – sembra emergere da un passato ancestrale, gettando nello sconcerto e nel dubbio i protagonisti di questa storia e costringendo Torriani a confrontarsi con un
dilemma che va ben oltre le sue ambizioni.
Ambientato in un «non dove» che permette di riconoscere molti frammenti di Europa, costantemente in bilico fra fantasia e realtà, Il dono inquietante offre più livelli di lettura: quello narrativo, quello storico, quello epistemologico, quello esoterico e, naturalmente, quello che ciascun lettore saprà scorgere nelle sue pagine.
Sullo sfondo, il mito fondante dell’antibabele – la possibilità di superare ogni barriera linguistica – sembra emergere da un passato ancestrale, gettando nello sconcerto e nel dubbio i protagonisti di questa storia e costringendo Torriani a confrontarsi con un
dilemma che va ben oltre le sue ambizioni.
Ambientato in un «non dove» che permette di riconoscere molti frammenti di Europa, costantemente in bilico fra fantasia e realtà, Il dono inquietante offre più livelli di lettura: quello narrativo, quello storico, quello epistemologico, quello esoterico e, naturalmente, quello che ciascun lettore saprà scorgere nelle sue pagine.