Cosa accomuna il percorso esistenziale di Truman Burbank e di Dom Cobb, protagonisti rispettivamente di The Truman Show e Inception? E che rapporti ci sono tra le ambientazioni di un film come Videodrome e di una serie come Westworld? Si tratta del paradossale “ritorno” (nostòs in greco, da cui la parola “nostalgia”) a una realtà mai conosciuta veramente, la quale, più che riscoperta, ha invece bisogno di essere catarticamente rifondata e ricostituita. Quei personaggi non sono sospesi tra il reale e il surreale, bensì vivono in universi simulacrali prodotti dai nuovi ambienti mediali. Il cinema li rappresenta e li disegna, la filosofia cerca di comprenderli. E noi spettatori dove ci collochiamo in questa crisi del reale? Se la realtà può essere programmata o falsificata, il cinema può continuare ad esserne lo specchio? Il libro cerca di ragionare su questi quesiti attraverso l’analisi di alcuni casi tra grande e piccolo schermo.