La comune accezione del termine quaderno rimanda ad un insieme di fogli rilegati, dove si ritrovano appunti, promemoria, date. Vi si abbozzano disegni, vi si raccolgono idee, spunti di riflessione, considerazioni e propositi. Utilizzando un termine di più marcata derivazione anglosassone, un quaderno è allora una sorta di to-do list, dove scrivere, cancellare, riportare e barrare ciò che si ritiene di maggiore o minore interesse. Un quaderno non è un libro allora. Perché un libro è un'opera letteraria, è un compendio scientifico, è un registro ufficiale di dati, cronologie, ipotesi e teorie. In un quaderno si può scrivere, si può commentare, si possono anche strappare pagine. Un libro invece è tal quale a ciò che esso è. Da ciò, un quaderno si può personalizzare più di un libro. La volontà di indicare questo lavoro come quaderno e non come libro è nata da queste considerazioni, dal desiderio di fornire uno strumento vivo, dinamico, soggetto a mutamenti, da parte di chi lo ha scritto e da parte di chi voglia considerarlo fonte di lavoro, studio, curiosità. Non ci si prefigge quindi di essere esemplificativi e risolutori di un'attività così multiforme come è il sistema ATC. Si vuol solo dare idea di quel mondo socio-tecnico complesso all'interno del quale tutti noi viviamo, lavoriamo, amiamo, litighiamo. Nel rispetto delle competenze professionali e dell'umanità che sempre contraddistingue gli operatori ANS.