Piero Umberti è un Tenente dell’Arma dei Carabinieri. Negli anni passati si è distinto per aver messo in crisi una fortissima famiglia di camorristi della provincia di Napoli e Caserta facendo arrestare, e quindi giudicare e condannare, i personaggi più in evidenza. Il Generale dei Carabinieri Giovagnoli, consigliere del Ministro degli Interni, su richiesta dei servizi segreti deve costituire una squadra speciale che, capitanata da Piero e composta di altri sei carabinieri, tre uomini e tre donne, dovrà controllare minuziosamente ventiquattro ore al giorno, tutto quello che avviene in una villetta ed in un negozio di persone in odore di terrorismo. Il tutto abitando prendendo possesso di una “casa protetta” nella periferia romana. Ad individuare i probabili attentatori, sono stati i servizi segreti Italiani ed Inglesi, aiutati da alcuni infiltrati ed informatori. Nel frattempo, la vita privata di Piero inizia a traballare. Con la scusa delle sue continue assenze da casa, la moglie gli chiede la separazione facendo anche in modo che i suoi figli non abbiano più contatti con lui. In un alternarsi di vicissitudini (indagini, pedinamenti, sparatorie, inseguimenti) e di stati d’animo personali, il Tenente Umberti svolge al meglio, insieme ai suoi collaboratori, il compito che gli è stato assegnato. Un paio di errori vengono commessi dalla squadra. Ma forse è il MI6 non ha comunicato ai servizi Italiani tutto quello di cui è a conoscenza. Per motivi politici però i componenti la squadra vengono comunque promossi di grado ma “invitati” dai superiori a prendere un periodo di ferie forzate. Piero sente che la sue fiducia nelle istituzioni è venuta un po’ meno, e, preso da enormi sensi di colpa, Piero Umberti richiede un periodo di aspettativa per mettere un po’ d’ordine sia nella sua vita privata sia in quella da carabiniere. Si gode quindi la sua nuova casa, nella quale ormai vive da solo, e se ne va in vacanza nel Cilento. Al suo ritorno a casa troverà una sorpresa.