Il nazifascismo non è morto con la fine della seconda guerra mondiale. Ha continuato a vivere nell’ombra e si è insinuato come un fenomeno carsico, in attesa di incarnarsi in nuovi “miti”. Oggi è di nuovo “protagonista” – attraverso gruppi populisti, xenofobi, identitari, suprematisti, antisemiti, nostalgici – e si organizza fomentando l’odio razziale, cavalcando la crisi economica e altre emergenze, facendo leva sul malcontento e sulle contraddizioni del mondo globalizzato.
In questo libro, Giuseppe Carrisi – documenti alla mano – ripercorre il filo che lega quel passato al nostro presente: dalla fuga dei criminali nazisti, all’indomani della caduta del regime hitleriano, alle complicità del Vaticano e degli Alleati; dal “colpo di spugna” nella Germania postbellica all’ascesa in tutto il mondo di gruppi e movimenti dell’destra estrema, nuova minaccia per le democrazie. Fino agli oscuri canali di finanziamento che alimentano quest’internazionale nera, non ultima la Russia di Vladimir Putin, che mira a ridisegnare la geopolica mondiale e a indebolire le istituzioni occidentali.
In questo libro, Giuseppe Carrisi – documenti alla mano – ripercorre il filo che lega quel passato al nostro presente: dalla fuga dei criminali nazisti, all’indomani della caduta del regime hitleriano, alle complicità del Vaticano e degli Alleati; dal “colpo di spugna” nella Germania postbellica all’ascesa in tutto il mondo di gruppi e movimenti dell’destra estrema, nuova minaccia per le democrazie. Fino agli oscuri canali di finanziamento che alimentano quest’internazionale nera, non ultima la Russia di Vladimir Putin, che mira a ridisegnare la geopolica mondiale e a indebolire le istituzioni occidentali.