Max svolge la sua attività di progettista nella società di costruzioni fondata da suo padre, imprenditore senza troppi scrupoli, che ha ottenuto il successo anche grazie a rapporti opachi con certa classe politica. La posizione sociale ed economica raggiunta ha permesso a Max di sposare Laura, donna del bel mondo, affascinante e brillante professionista. Il matrimonio e la passione per Laura fanno sì che l’insofferenza di Max verso quel sistema affaristico, spesso corrotto, rimanga latente per alcuni anni, fino a quando cioè si prospetta la possibilità di un affare colossale, la costruzione di un villaggio turistico a spese di una pineta secolare. Affare per la conclusione del quale l’appoggio politico sarà irrinunciabile, con tutte le conseguenti azioni del caso. Troppo grande il salto per non mettere in crisi la coscienza di Max. Lo svolgersi della vicenda lo porterà così, inevitabilmente, davanti a un bivio. Imboccare una strada o l’altra sarà fatalmente una scelta senza ritorno.