Nell’immaginario collettivo Maria Antonietta, regina di Francia condannata alla ghigliottina nel 1793, è una donna frivola, egoista e superficiale; accusata di aver sperperato il denaro del proprio paese, già fortemente in crisi economica: capro espiatorio per il popolo in rivolta; le vennero attribuite frasi celebri, falsi storici oggi riconosciuti. Ultima figlia di Maria Teresa d’Austria, fu promessa come sposa al nipote di Luigi XIV all’età di quattordici anni quando era ancora una bambina. La futura Delfina di Francia era immatura e ingenua quando arrivò a Versailles, incapace di affrontare un ambiente altezzoso e sofisticato come quello della corte Francia. Dovette fare i conti con usanze e consuetudini che talvolta la intimidivano, altre volte le lasciavano un gelido vuoto nell’anima. Paola Gianoli Caregnato scompagina l’immagine ufficiale di questa sfortunata regina e ricompone un dipinto più realistico che guarda oltre la semplice figura mondana e modaiola di Maria Antonietta; con uno stile personalissimo intriso di francesismi, narra della crescita introspettiva della regina e la immagina scampata alla furia della ghigliottina grazie al complotto di pochi fedelissimi. Ecco dunque che Maria Antonietta il quattordici aprile del 1801 è ancora viva e si trova in Belgio. Un romanzo breve intenso, a tratti grottesco, sensuale e piacevole.