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Nel 1929 l'editore Arnoldo Mondadori iniziò a pubblicare una collana di racconti polizieschi con il nome I libri gialli, che anni dopo cambiò in I gialli Mondadori: il colore della copertina era per l'appunto il giallo e tale colore indica - solamente in Italia - questo tipo di narrativa. Il Giallo di Gian Paolo Spaliviero ha tutte le caratteristiche del genere: nel suo racconto compaiono ben sette morti: sei cuochi contemporanei e un ex cuoco del 1800, Teofilo Barla; i sei si sarebbero suicidati (o sono stati suicidati) e il settimo annegò (o fu annegato) in circostanze non del tutto chiare.…mehr

Produktbeschreibung
Nel 1929 l'editore Arnoldo Mondadori iniziò a pubblicare una collana di racconti polizieschi
con il nome I libri gialli, che anni dopo cambiò in I gialli Mondadori: il colore della copertina
era per l'appunto il giallo e tale colore indica - solamente in Italia - questo tipo di narrativa.
Il Giallo di Gian Paolo Spaliviero ha tutte le caratteristiche del genere: nel suo racconto
compaiono ben sette morti: sei cuochi contemporanei e un ex cuoco del 1800, Teofilo Barla; i
sei si sarebbero suicidati (o sono stati suicidati) e il settimo annegò (o fu annegato) in
circostanze non del tutto chiare.
Alexa detta Ester (un'agente segreto), Stefano (un bibliotecario) e Rinaldo (un ristoratore)
mentre indagano a proposito dell'autore di un ricettario stampato nel 1854, si imbattono in una
serie di personaggi - addirittura anche in due individui che loro qualificano come un Fantasma e
uno Spettro - e cercano di comprendere quale ruolo tutti costoro abbiano avuto nella vicenda.
La storia è complessa: tutte le investigazioni sembrano arrivare a un punto morto, ma
forniscono a chi legge l'opportunità che possa diventare lui stesso investigatore e quindi il
quarto protagonista del racconto.
Un esempio fra i tanti, un vero Colpo di genio, per dirla con il Rex Stout pubblicato da
Mondadori: il citato Stefano trascorre tutta una notte insonne per elencare in ordine alfabetico i
personaggi che vengono citati nel ricettario e che sono oltre un centinaio.
Decide di indagare su di essi.
Per ovvi motivi non prende in considerazione il primo e il terzo nominativo, si concentra perciò
sul secondo (pag. 116) e sul quarto (pag. 118), si ripromette di cercare informazioni sul quinto,
poi cambia idea e si dedica al sesto (pag. 127). E poi...? Poi basta! Non se ne fa più parola:
lascia che sia chi legge ad approfondire l'argomento a sua discrezione: l'elenco dei nomi è
disponibile.
A mio avviso Gian Paolo Spaliviero con il suo Giallo non solo si inserisce con pieno diritto nel
filone della narrativa poliziesca americana, inglese e francese - i cui primi personaggi furono
rispettivamente gli investigatori Dupin, Holmes e Lecocq - ma è il primo scrittore che arruola
nelle file degli indagatori le sue lettrici e i suoi lettori che sono anche volutamente incuriositi dal
citato Rinaldo da una serie di quesiti che egli si pone al termine del romanzo che, ne sono
sicuro, avrà un seguito sorprendente.
Pierfederico Gariglio