«L’autore è uno dei migliori cronisti-segugi al lavoro a Roma.» Corrado Augias
Un’indagine mozzafiato su un caso ancora da chiarire
La mattina del 2 novembre 1975 il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini viene ritrovato vicino alle baracche dell’idroscalo di Ostia. Marco Corvino, giovane praticante di «Paese Sera», grande ammiratore dello scrittore, è sconvolto dalla notizia. Vorrebbe occuparsene per il giornale, ma è ancora alle prime armi e nessuno gli dà credito. Ma il cronista non si dà per vinto: decide di lanciarsi in un’inchiesta solitaria e non autorizzata che lo porterà a scoprire i tanti lati oscuri della vicenda e le incongruenze della versione ufficiale. Verrà a contatto con ambienti e personaggi equivoci e pericolosi e rischierà in prima persona, inoltrandosi in una fitta rete in cui niente è quello che sembra. Dietro le ombre di ogni vicolo, infatti, si nascondono fosche verità. Una storia mozzafiato e piena di colpi di scena, che si ispira a un caso ancora da chiarire.
Hanno scritto di Massimo Lugli:
«Con uno stile narrativo crudo, cinematografico, realistico che viene dal giornalismo, l’autore mette a nudo una Roma oscura, livida, sinistra, ostile e pericolosa.»
Il Messaggero
«Massimo Lugli conosce bene il volto oscuro della Capitale, già emerso in altri suoi romanzi di successo.»
la Repubblica
«Lugli ha un suo modo diretto di catturare il lettore.»
Corriere della Sera
Massimo Lugli
Si è occupato per «la Repubblica» di cronaca nera per quarant’anni. Ha scritto Roma Maledetta e per la Newton Compton, tra gli altri, La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo, finalista al Premio Strega, La strada dei delitti, Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, Stazione omicidi, Città a mano armata, Il criminale. Ha firmato con Andrea Frediani Lo chiamavano Gladiatore. Insieme ad Antonio Del Greco ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana e Quelli cattivi.
Un’indagine mozzafiato su un caso ancora da chiarire
La mattina del 2 novembre 1975 il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini viene ritrovato vicino alle baracche dell’idroscalo di Ostia. Marco Corvino, giovane praticante di «Paese Sera», grande ammiratore dello scrittore, è sconvolto dalla notizia. Vorrebbe occuparsene per il giornale, ma è ancora alle prime armi e nessuno gli dà credito. Ma il cronista non si dà per vinto: decide di lanciarsi in un’inchiesta solitaria e non autorizzata che lo porterà a scoprire i tanti lati oscuri della vicenda e le incongruenze della versione ufficiale. Verrà a contatto con ambienti e personaggi equivoci e pericolosi e rischierà in prima persona, inoltrandosi in una fitta rete in cui niente è quello che sembra. Dietro le ombre di ogni vicolo, infatti, si nascondono fosche verità. Una storia mozzafiato e piena di colpi di scena, che si ispira a un caso ancora da chiarire.
Hanno scritto di Massimo Lugli:
«Con uno stile narrativo crudo, cinematografico, realistico che viene dal giornalismo, l’autore mette a nudo una Roma oscura, livida, sinistra, ostile e pericolosa.»
Il Messaggero
«Massimo Lugli conosce bene il volto oscuro della Capitale, già emerso in altri suoi romanzi di successo.»
la Repubblica
«Lugli ha un suo modo diretto di catturare il lettore.»
Corriere della Sera
Massimo Lugli
Si è occupato per «la Repubblica» di cronaca nera per quarant’anni. Ha scritto Roma Maledetta e per la Newton Compton, tra gli altri, La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo, finalista al Premio Strega, La strada dei delitti, Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, Stazione omicidi, Città a mano armata, Il criminale. Ha firmato con Andrea Frediani Lo chiamavano Gladiatore. Insieme ad Antonio Del Greco ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana e Quelli cattivi.