Partiamo dalla sensitività dei medium, che spesso hanno collaborato con la polizia in indagini importanti (Centini). Con piacere ascoltiamo le parole di un famoso intransigente scettico che ha riconsiderato con intelligenza le sue ferme convinzioni sulla parapsicologia (Dinicastro). Un tema proposto in due articoli è il DNA, da cui scaturiscono tante meravigliose riflessioni e ipotesi. La Rosa ne parla partendo dal progetto di sfruttarlo per contare su un supporto di memorizzazione di dati ad alta densità, per approdare alla vita aliena e all’intelligenza artificiale; Sparnanzoni invece lo lega al tema del “doppio”, in una ricerca complessa estremamente ardita e originale che approda ad una straordinaria ipotesi, ricca di sorprese. Il nostro Don Giuseppe ci spinge a riconoscere il nostro più grande difetto e a correggerlo per seguire una vita spirituale, ma ci rivela anche una risorsa che è dentro di noi. Vi presento due nuove firme del giornale: Giuseppe Bonacina, appassionato di astronomia, che ci parla dell’abitabilità del Sole e pluralità dei mondi; Dalmazio Frau, studioso d’arte e ermetismo, che descrive la simbologia in un’opera del Caravaggio. Il dottor Bruno ci spiega le virtù antinfiammatorie di una sostanza presente nell’ananas, un frutto che conosciamo solo come cibo. Caratelli e Felici ritornano a parlarci, in maniera più dettagliata, dello straordinario personaggio di Apollonio di Tiana, non solo veggente. Nasetti presenta l’ultimissima invenzione biotecnologica: un dispositivo che trasforma il calore emesso dalla pelle in energia elettrica. Il maestro Mancini ci racconta l’ambiente in cui nacque e si formò Carlo Gesualdo da Venosa, personaggio della nobiltà del Mezzogiorno, apprezzatissimo compositore, che si macchiò di un orrendo delitto.