Sappiamo che Verne, con le sue storie ambientate nell'aria, nello spazio, nel sottosuolo e negli abissi marini, ha fondato il genere fantascientifico ed è stato anche una grande fonte di ispirazione per scienziati e invenzioni tecnologiche delle epoche successive. Ma il grande scrittore francese ottenne un successo enorme anche come autore di testi di avventura, di cui forse 'Il giro del mondo in 80 giorni' è l'esempio migliore e più famoso. C'è in ballo una scommessa di ventimila sterline stipulata al Reform Club e c'è il londinese Phileas Fogg che insieme al suo cameriere francese, il celebre Passepartout, tenterà di circumnavigare il globo entro il tempo massimo di ottanta giorni. Oltre alla trama, e all'influenza culturale che quest'opera ha avuto nell'arte successiva, dalla pittura ai fumetti alla narrativa contemporanea, va considerato il contesto storico: nel 1873 il mondo iniziava a diventare più veloce proprio grazie alla tecnologia e alle possibilità che questa offriva di viaggiare e muoversi rapidamente da un luogo all'altro rispetto al passato. Questa prospettiva affascinò enormemente un autore che amava cimentarsi in prima persona con esperimenti scientifici e questo romanzo, oltre a essere una meravigliosa storia di avventura, è anche effettivamente uno dei primi manuali di viaggio e geografia della storia moderna. Dall'Europa all'estremo oriente fino al coast to coast dal Pacifico all'Atlantico degli Stati Uniti, uno dei libri più celebri di tutti i tempi che merita di far parte di ogni biblioteca che si rispetti. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.