Nel luglio 1990 il governo italiano organizzò l’espatrio di migliaia di albanesi che si erano rifugiati nelle ambasciate straniere a Tirana. Mandò proprie navi a prenderli e li accolse calorosamente in Puglia. L’anno seguente gli albanesi giunti in Italia con la Vlora, il mercantile del «grande sbarco», furono rimpatriati a forza dopo essere stati rinchiusi nello stadio di Bari, dove cibo e acqua venivano lanciati dagli elicotteri. Nell’arco di pochi mesi, si era compiuto il passaggio degli albanesi da rifugiati bisognosi d’aiuto a pericolosi invasori. Il governo approntò una barriera di navi nell’Adriatico per bloccare le boat-people e il dibattito pubblico assunse toni allarmistici. Alla scoperta dell’immigrazione, nel triennio 1989-1991, s’accompagnò la nascita di un mito, quello dell’invasione dei migranti. Il libro rievoca il clima politico e il dibattito di quegli anni, densi di cambiamenti epocali nel mondo e in Italia. E racconta l’emozionante storia della Vlora e dei suoi 18.000 passeggeri, che pieni di speranza compirono il salto dell’Adriatico per raggiungere l’Italia, la loro America.