Un’infanzia quella di Luca De Maria dominata dalla forte personalità di una madre troppo presa per il suo aspetto fisico e dall’avere il meglio dalla vita, e da un padre che adora, un docente di filosofia, affetto da demenza senile con istinti suicidi. Luca nonostante la pressione della madre riesce a realizzare il suo sogno: diventare uno scrittore. Il suo libro d’esordio ha un successo straordinario, sia di critiche che di vendite. È lo scrittore del momento. Tutto sembra filare per il verso giusto ma i successivi libri non hanno lo stesso consenso. A peggiorare le cose ci si mette anche sua madre: a 80 anni, rimasta vedova, si è trasferita in Argentina, e a quanto pare si sta risposando con un tanguero (ballerino di tango). Luca diventa un uomo acido, invidioso del successo altrui, rabbioso con il mondo intero, fa abuso di alcol con il suo dirimpettai, un pittore squattrinato, donnaiolo e senza scrupoli. Nonostante tutto, il suo editore e amico, crede ancora in lui e lo sprona continuamente cercando di farlo uscire da un’ abulia che lo sta riducendo ad una specie di borderline. Luca scoprirà una passione che non conosce ragione, se non quella di bruciare. Con l’aiuto degli amici più cari, riuscirà tuttavia a uscirne fuori e a rimettersi a scrivere. Il suo libro è addirittura tra i finalisti del premio Strega, ma qualche minuto prima che la giuria si riunisca per annunciare il vincitore, accade qualcosa… Una storia tragicamente divertente, descritta con maestria, con un finale a sorpresa che spiazza.