Enna, Sicilia - giugno 2015. I ricordi di Antonina (Nina) Cadetti risalgono al 2002 quando aveva dieci anni, da piccola non era in grado di capire i comportamenti dei suoi genitori, nonni e i vari conoscenti. Era nata nel capoluogo siciliano il 4 gennaio del 1992, i suoi genitori Alfio e Rosalia di 41 e 39 anni, gestivano un negozio di frutta e verdura all'ingrosso. Il nonno materno di 66 anni Rocco Salemi, detto "il Patron", era andato in pensione giovanissimo quand'era impiegato nelle Poste. Da allora nessuno riusciva a capire come un modesto contabile, fosse riuscito ad accumulare un'ingente ricchezza. Spesso Nina vedeva in casa Salemi, dove viveva anche la sua famiglia, che si riunivano altri personaggi, come il parroco 51enne Don Cesare Bario, il proprietario terriero 59enne Benito Mancuso e la veterinaria 55enne Maddalena Corbelli. Dopo i nove anni Nina finalmente riuscì a capire lo scopo di quelle riunioni, ma solo quando compì 23 anni e una figlia di quasi tre, troverà il coraggio di denunciare tutta la sua famiglia.