Scritta da un viaggiatore arabo del XII secolo, il titolo originale dell'opera è "Il diletto di chi è appassionato per le peregrinazioni attraverso il mondo", divenuta più nota come "Il libro di Ruggero". Il testo risulta prezioso riferimento geografico-toponomastico, frutto maturo di quel ponderatissimo colloquio greco-arabo-latino che si intrecciò alla corte del re normanno. Al lettore si apre un mirabile percorso dalla Sicilia a Roma ed oltre, attraverso fondachi, mercati, bagni, botteghe, fortezze, castelli, caravanserragli, mulini, casalini, fiumi, monti, coste e promontori: la natura e la cultura indagate insieme per rendere suggestiva testimonianza di un'epoca.