Sassari è sempre stata una città tranquilla. Il lento scorrere del tempo ha reiterato eventi sempre identici, uguali a sé stessi, placidi e ripetitivi, tranquilli e noiosi. A Sassari tutto appare per quello che è, senza lati oscuri e con pochissime penombre. Nelle sinuosità di quella magia (o di quel calvario), si aggira come uno spettro l’assassino di Elsa Angioi, uccisa nello studio medico in cui lavora con incredibile, disumana violenza. È il 6/6/1992, l’Italia è scossa dalla strage di Capaci e l’indagine dell’omicidio di Elsa Angioi viene affidata allo scafato ispettore Toschi, arguto, pignolo e zelante e nello stesso tempo disordinato e malvestito. Una pipa che fuma in continuazione, la convivenza forzata con la sorella, le canzoni di Francesco de Gregori, la sua finissima osservazione e l’incredibile abilità lo accompagnano in un’indagine più complessa del previsto, che si estende fino ai paesi di Ossi e Siligo e alla città di Olbia, e che lambisce persone al di sopra di ogni sospetto.