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Oggi non è più possibile vivere moralmente ignorando la violenza efferata ai danni degli animali, oggetto di consumo e sfruttamento, in nome dello specismo. Per capire cosa ne è, oggi, di tutto il dolore degli animali che ne deriva, bisogna scrivere non da animalisti, ma da animali. La domanda diventa quindi: che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione - ovvero la liberazione animale? Questo libro è una confutazione appassionata e rigorosa di tutte le filosofie che relativizzano il dolore animale, con uno…mehr

Produktbeschreibung
Oggi non è più possibile vivere moralmente ignorando la violenza efferata ai danni degli animali, oggetto di consumo e sfruttamento, in nome dello specismo. Per capire cosa ne è, oggi, di tutto il dolore degli animali che ne deriva, bisogna scrivere non da animalisti, ma da animali. La domanda diventa quindi: che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione - ovvero la liberazione animale? Questo libro è una confutazione appassionata e rigorosa di tutte le filosofie che relativizzano il dolore animale, con uno sguardo sempre attento alla società (dai cani liberati di Green Hill in Italia, alla crescente sensibilità verso gli animali). Un saggio di filosofia, pensato anche per il lettore non specialista, per ragionare sulla questione animale in un orizzonte morale che non sia piegato dalla violenza. Il tentativo volto a definire i nuovi obiettivi del movimento di liberazione animale attraverso la definizione e la pratica dell’«antispecismo debole»: una nuova teoria, per un nuovo mondo.