Un grande thriller
Una piccola comunità può nascondere un inquietante segreto
Qualcuno lo sta osservando e desidera vederlo morto. E lui sa bene di chi si tratta.
A Guillon, piccolo gioiello incastonato tra le montagne della Valle d’Aosta, scorre un fiume sotterraneo di inquietudini che minaccia di venire alla luce quando viene annunciata la costruzione di un ospedale psichiatrico per criminali in prossimità del centro abitato. Sono in molti a temere che quel ricovero per “matti” possa turbare la pigra monotonia quotidiana, e il malumore comincia a serpeggiare tra gli abitanti, sfociando in un’incontenibile tensione. Fino a che non accade l’impensabile. Il ritrovamento di un cadavere trasforma rapidamente la piccola località montana in una scena del crimine in cui paura e sospetto sembrano essersi impadroniti di ogni sentiero o abitazione. Nel condurre le indagini per assicurare il colpevole alla giustizia, il maresciallo Sebastiano Chavoux e il criminologo Victor Bernard dovranno prestare attenzione a ogni dettaglio, per evitare che, come in una slavina, un crimine efferato si trasformi in una valanga capace di spazzare via ogni cosa. Certi rancori possono sopravvivere per anni, inespressi, dietro una serenità solo apparente, per poi riemergere all’improvviso con una violenza inaudita.
Vincitore del Premio letterario Città di Salsomaggiore
«Capisco la componente emotiva, ma cerchi di tenere a mente che solo gli investigatori stupidi partono dal movente».
«E quelli intelligenti?»
«Loro partono dai fatti. Le ragioni per cui qualunque essere umano X può voler uccidere un altro essere umano Y, a ben vedere, non mancano mai».
Gabriele Raho
È nato a Roma nel 1997. Ha compiuto studi classici ed è laureato in Filosofia. Si è diplomato come attore professionista presso l’Accademia STAP Brancaccio di Roma. È giornalista pubblicista e attualmente lavora per un canale televisivo a diffusione nazionale. Il manicomio di Guillon è il suo primo romanzo.
Una piccola comunità può nascondere un inquietante segreto
Qualcuno lo sta osservando e desidera vederlo morto. E lui sa bene di chi si tratta.
A Guillon, piccolo gioiello incastonato tra le montagne della Valle d’Aosta, scorre un fiume sotterraneo di inquietudini che minaccia di venire alla luce quando viene annunciata la costruzione di un ospedale psichiatrico per criminali in prossimità del centro abitato. Sono in molti a temere che quel ricovero per “matti” possa turbare la pigra monotonia quotidiana, e il malumore comincia a serpeggiare tra gli abitanti, sfociando in un’incontenibile tensione. Fino a che non accade l’impensabile. Il ritrovamento di un cadavere trasforma rapidamente la piccola località montana in una scena del crimine in cui paura e sospetto sembrano essersi impadroniti di ogni sentiero o abitazione. Nel condurre le indagini per assicurare il colpevole alla giustizia, il maresciallo Sebastiano Chavoux e il criminologo Victor Bernard dovranno prestare attenzione a ogni dettaglio, per evitare che, come in una slavina, un crimine efferato si trasformi in una valanga capace di spazzare via ogni cosa. Certi rancori possono sopravvivere per anni, inespressi, dietro una serenità solo apparente, per poi riemergere all’improvviso con una violenza inaudita.
Vincitore del Premio letterario Città di Salsomaggiore
«Capisco la componente emotiva, ma cerchi di tenere a mente che solo gli investigatori stupidi partono dal movente».
«E quelli intelligenti?»
«Loro partono dai fatti. Le ragioni per cui qualunque essere umano X può voler uccidere un altro essere umano Y, a ben vedere, non mancano mai».
Gabriele Raho
È nato a Roma nel 1997. Ha compiuto studi classici ed è laureato in Filosofia. Si è diplomato come attore professionista presso l’Accademia STAP Brancaccio di Roma. È giornalista pubblicista e attualmente lavora per un canale televisivo a diffusione nazionale. Il manicomio di Guillon è il suo primo romanzo.