Il matrimonio siciliano esempio di un residuo storico in via d’estinzione è uno studio accurato e di notevole interesse che Salvatore Lipari ha condotto sull’istituzione matrimoniale e sulle tradizioni a essa correlata, soffermandosi in particolar modo sugli usi e i costumi siciliani, ma con un occhio anche alle altre realtà regionali del Mezzogiorno.
Il lavoro è suddiviso in cinque parti. Nella prima, l’autore fa un excursus sulla storia della famiglia in Italia, concentrandosi soprattutto sul periodo storico che va dall’avvento del regime fascista al secondo dopoguerra. Sono introdotti dei cenni essenziali sugli aspetti giuridici che regolavano l’istituzione familiare e sul ruolo della donna.
Nella seconda parte è esaminato il legame tra matrimonio e famiglia, esplorando le funzioni di quest’ultima dal punto di vista sociale ed educativo e osservando come l’idea di nucleo familiare si sia evoluta negli anni, estendendosi a unioni di tipo affettivo che non rientrano più solo nell’ambito del matrimonio tradizionale.
La terza parte prende in esame il matrimonio in diverse zone del Meridione, nello specifico in Calabria, Basilicata e Irpinia, con accenni specifici alle minoranze etno-linguistiche, come quella arbërëshe in Calabria. Si parla dei costumi che regolano le fasi precedenti all’accordo matrimoniale, del corteggiamento e della dote della sposa, nonché di come l’assenza di libertà nella scelta della persona con cui convolare a nozze causasse talvolta fughe e matrimoni clandestini.
La quarta parte si focalizza in maniera approfondita sul matrimonio siciliano, prendendo come periodo storico di riferimento quello che va dal XIX al XX secolo.
La quinta e ultima parte è dedicata alle interviste che l’autore ha condotto personalmente con alcune donne siciliane di generazioni diverse, chiedendo loro di parlare del giorno del matrimonio, di come hanno conosciuto i propri mariti e dello svolgimento della cerimonia nuziale.
Il lavoro è suddiviso in cinque parti. Nella prima, l’autore fa un excursus sulla storia della famiglia in Italia, concentrandosi soprattutto sul periodo storico che va dall’avvento del regime fascista al secondo dopoguerra. Sono introdotti dei cenni essenziali sugli aspetti giuridici che regolavano l’istituzione familiare e sul ruolo della donna.
Nella seconda parte è esaminato il legame tra matrimonio e famiglia, esplorando le funzioni di quest’ultima dal punto di vista sociale ed educativo e osservando come l’idea di nucleo familiare si sia evoluta negli anni, estendendosi a unioni di tipo affettivo che non rientrano più solo nell’ambito del matrimonio tradizionale.
La terza parte prende in esame il matrimonio in diverse zone del Meridione, nello specifico in Calabria, Basilicata e Irpinia, con accenni specifici alle minoranze etno-linguistiche, come quella arbërëshe in Calabria. Si parla dei costumi che regolano le fasi precedenti all’accordo matrimoniale, del corteggiamento e della dote della sposa, nonché di come l’assenza di libertà nella scelta della persona con cui convolare a nozze causasse talvolta fughe e matrimoni clandestini.
La quarta parte si focalizza in maniera approfondita sul matrimonio siciliano, prendendo come periodo storico di riferimento quello che va dal XIX al XX secolo.
La quinta e ultima parte è dedicata alle interviste che l’autore ha condotto personalmente con alcune donne siciliane di generazioni diverse, chiedendo loro di parlare del giorno del matrimonio, di come hanno conosciuto i propri mariti e dello svolgimento della cerimonia nuziale.