Mario Carli (1888-1935), scrittore, giornalista, poeta e diplomatico, è stato uno dei protagonisti della cultura italiana nel periodo tra la Prima Guerra Mondiale e l'avvento e il consolidamento del Fascismo. Veterano della Grande Guerra, personaggio indocile e dalla natura ribelle, fu fondatore di numerose riviste di avanguardia tra cui L'Italia futurista, Roma Futurista, La Testa di Ferro, L'Ardito, e il quotidiano L'Impero, dopo la sua definitiva adesione al Fascismo. Diede con il suo lavoro una coscienza politica all'arditismo e fu fautore assieme a Filippo Tommaso Marinetti di un "Futurismo politico". Tra i Sansepolcristi, nel 1919, all'atto di fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento durante la storica adunata di Piazza San Sepolcro a Milano, prese successivamente parte con grande entusiasmo all'Impresa dannunziana di Fiume e alla nascita della Reggenza del Carnaro. Ci ha lasciato numerose opere, tra cui il romanzo sperimentale Retroscena (1915) e i libri storico-autobiografici Noi Arditi (1919) e Con D'Annunzio a Fiume (1920), che trae spunto dalla sua partecipazione alla celebre impresa dannunziana. Nel 1934 uscì a Milano, per i tipi di Ceschina, Il mio cuore fra i reticolati. Il romanzo della nostra guerra, che oggi riproponiamo all'attenzione dei nostri lettori. Un'opera forte ma al contempo sentimentale e dai tratti autobiografici, fedele specchio di un'epoca drammatica ed eroica. Mario Carli iniziò a scriverla sul Monte Grappa nel Maggio del 1918, per proseguirla poi a Roma, a guerra conclusa, nel Dicembre dello stesso anno. Ma l'avrebbe terminata soltanto nel Dicembre del 1932 a Porto Alegre, in Brasile. Con introduzione di Nicola Bizzi.
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