Il secondo libro di Cesare Allia ripercorre i temi affrontati in Matricola 426 tra cui ancora una volta l’amore, il lavoro e l’analisi di se. Anche lo stile resta invariato e l’autore rimarca il concetto di poesia “diversa” e cioè una poesia “diretta” dove si può cogliere facilmente il significato. L’ispirazione a questo tipo di scrittura, afferma l’autore, arriva dalle canzoni, dai loro testi che, spesso, sono immediati per chi li ascolta o li legge. Questo è quello che Cesare sta cercando di fare, scrivere qualcosa che possa arrivare alla gente in maniera “semplice”, che possa toccare non solo le persone affezionate alla poesia ma soprattutto la gente che con essa non ha mai avuto a che fare. La speranza dell’autore forse più che una speranza è un sogno, ma a noi piacciono la persone che ancora oggi, nonostante il brutto vortice che sta attraversando il mondo, sentono il desiderio di sognare e di provare a far sognare. Il mio augurio è che Cesare riesca nel suo intento perché “mai come oggi i sogni sembrano finire ancora prima di cominciare”. D.A.