In una tarda serata di luglio, un uomo seduto su una comoda poltroncina di vimini consuma l’ultima sigaretta della lunga e torrida giornata, mentre i suoi occhi seguono le evoluzioni dei rapaci notturni sulla sommità della torre del Castello medioevale che sorge grigio e imponente davanti a lui. D’un tratto il lupo che sonnecchiava ai suoi piedi si scuote e si lancia abbaiando in direzione del castello, precedendo di pochi attimi il fragore dello sparo che giunge improvviso a spezzare la magica quiete della notte. Il rimbombo dello sparo echeggia ancora tra le case del borgo, quando il rombo di una potente vettura che si allontana a tutta velocità sovrasta ogni altro rumore. Marco Antonio Guerrieri balza dalla poltroncina di vimini e si precipita su nel parcheggio, dove il corpo di una giovane donna giace senza vita sul suolo polveroso del piazzale. Da quel momento, la tranquilla routine di quel piccolo paese della Lunigiana viene ad essere sconvolta da una serie di omicidi, che si consumano l’uno dopo l’altro in una catena di odio che sembra non avere termine.