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Sebastopoli, Crimea. Il 29 ottobre 1955, all’una e trenta di notte, la più grande corazzata della flotta sovietica, il Novorossiysk, affonda nelle acque del porto a seguito di una spaventosa esplosione. Oltre 600 marinai sovietici perderanno la vita. La possente nave da battaglia batteva bandiera italiana, con il nome “Giulio Cesare”, fino al 1949 quando fu ceduta all’Unione Sovietica come risarcimento di guerra secondo quanto previsto dal Trattato di Pace. Le cause dell’affondamento non sono mai state completamente chiarite e molte delle circostanze sono ancora avvolte nel mistero. A luglio…mehr

Produktbeschreibung
Sebastopoli, Crimea. Il 29 ottobre 1955, all’una e trenta di notte, la più grande corazzata della flotta sovietica, il Novorossiysk, affonda nelle acque del porto a seguito di una spaventosa esplosione. Oltre 600 marinai sovietici perderanno la vita. La possente nave da battaglia batteva bandiera italiana, con il nome “Giulio Cesare”, fino al 1949 quando fu ceduta all’Unione Sovietica come risarcimento di guerra secondo quanto previsto dal Trattato di Pace. Le cause dell’affondamento non sono mai state completamente chiarite e molte delle circostanze sono ancora avvolte nel mistero. A luglio del 2013 una clamorosa rivelazione riapre il caso: un ex incursore del gruppo Gamma della Xª Flottiglia MAS rivendica senza esitazione la paternità del sabotaggio. Il grande risalto dato dalla stampa russa e ucraina alle rivelazioni dell’ex incursore della Xª MAS e l’intenzione dei reduci della corazzata di chiedere un’inchiesta internazionale, convincono l’autore ad avviare un’indagine per avvicinarsi il più possibile alla verità dei fatti. Ribustini ricostruisce quella drammatica notte, le circostanze e il contesto storico e politico nel quale maturarono scelte, alleanze, coperture nazionali e internazionali. Quattro anni di ricerche, decine di documenti, clamorosi e inediti rapporti della CIA ritrovati nel corso della stesura di questa seconda edizione, oltre a nuove ed esclusive testimonianze rilasciate da un ex agente dei servizi segreti e un ex incursore dei reparti speciali della Marina Militare, costituiscono la mole di fonti che comporranno la sconcertante tesi finale del libro. Per i russi è una ferita ancora aperta che suscita dolore, emozione e risentimenti. In Italia, di questa storia, sono in pochi a volerne
parlare.