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"Il mistero della 'Vergine'" è un romanzo poliziesco del 1938 dello scrittore italiano Augusto De Angelis, nono della serie dedicata alle indagini del commissario De Vincenzi della squadra mobile di Milano.
Questa volta il commissario De Vincenzi deve sciogliere i nodi di un intrigato mistero che coinvolge la mobiltà milanese, baroni e baronesse. L'ippica è uno dei suoi maggiori passatempi, ma oltre ad essere spettacolo e gara, l'ippica è anche un mondo di intrighi e affari loschi. La "Vergine" è appunto una cavalla, acquistata in america in gran segreto e portata a Milano per vincere il…mehr

Produktbeschreibung
"Il mistero della 'Vergine'" è un romanzo poliziesco del 1938 dello scrittore italiano Augusto De Angelis, nono della serie dedicata alle indagini del commissario De Vincenzi della squadra mobile di Milano.

Questa volta il commissario De Vincenzi deve sciogliere i nodi di un intrigato mistero che coinvolge la mobiltà milanese, baroni e baronesse. L'ippica è uno dei suoi maggiori passatempi, ma oltre ad essere spettacolo e gara, l'ippica è anche un mondo di intrighi e affari loschi.
La "Vergine" è appunto una cavalla, acquistata in america in gran segreto e portata a Milano per vincere il Gran Premio, se non che il fantino viene ucciso pugnalato mentre dorme a soli otto giorni dal Gran Premio. Non è se non il primo cadavere, alcuni di eccellente nobiltà, nella quale sono travolti stimati baroni, vecchie baronesse e affascinanti contessine, prima che il commissario ne ponga fine.

Augusto De Angelis (Roma 1888 – Bellagio 1944) è stato uno scrittore e giornalista italiano. Scrisse poco meno di una ventina di romanzi polizieschi, nella maggior parte dei quali è protagonista il commissario De Vincenzi, capo della squadra mobile di Milano, un personaggio arguto ma molto umano, creando una sorta di Maigret italiano ante litteram.
Nonostante il buon successo dei suoi romanzi, tuttavia, De Angelis non poté goderne a lungo: la censura del regime fascista infatti impose il sequestro del romanzi noir nonché la chiusura dei gialli Mondadori, perché, per motivi propagandistici e di ordine pubblico, tendeva a far scomparire il crimine dalle cronache e dalla letteratura. Fu arrestato con l'accusa di antifascismo ed uscito di prigione nel 1944 ebbe la sfortuna d'incontrarsi con un "repubblichino" che lo aggredì con pugni e calci, tanto da causarne la morte.