Il capitalismo, soprattutto la sua edizione turbo-finanziaria, è una inesausta, implacabile macchina mitologica, per usare un concetto caro a Furio Jesi.I passi, ovvero gli atti in cui si articola la drammaturgia del potere, sono fondamentalmente: l'individuo, la sua cura, il corpo, la scienza, quest'ultima con la funzione di collante dell'intero "pacchetto". Il saggio si chiude con un capitolo sulla logica circolare: il cerchio come figura che meglio rappresenta l'infinito implementato dal capitalismo nella vita dei soggetti.