“Il nostro padrone” di questo romanzo di Grazia Deledda è Dio, padrone del destino di uomini e cose.
La storia ha inizio con il ritorno a Nuoro di Pietro Maria Dejana, vecchio possidente terriero che ha perduto la sua fortuna in seguito all'arresto per un antico delitto. Oltre i beni ha perso anche il sogno giovanile di prendere i voti in seguito all'uccisione del patrigno Lurisincu, uomo vile e brutale.
Pietro, il cui temperamento passionale ed irruento è stato mitigato dal carcere.
Nei lunghi anni trascorsi a ripensare ai suoi errori, la sua fede si è rafforzata (tutti a Nuoro lo chiamano Gerusalemme) e quasi plasmata in un'idea deformata della penitenza, tanto che per espiare i suoi errori vuole sposare Marieléne, che era stata un tempo la sua amante.
La strada di Predu Maria si incrocia con quella del carbonaio toscano Aldo Bruno Papi. Bruno si è convinto che il matrimonio con Marieléne sarebbe stato assai vantaggioso per la sua carriera, anche grazie alla dote cospicua, ed ha incominciato a farle una corte serrata. Bruno, però, è anche innamorato della giovane e bella Sebastiana.
Alla fine sarà “il nostro padrone”, cioè Dio, travestito da destino, che deciderà quello che dovrà succedere, e lo farà avvenire.
Maria Grazia Cosima Deledda è nata a Nuoro, penultima di sei figli, in una famiglia benestante, il 27 settembre 1871. E’ stata la seconda donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Morirà a Roma, all'età di 64 anni, il 15 agosto 1936.
La storia ha inizio con il ritorno a Nuoro di Pietro Maria Dejana, vecchio possidente terriero che ha perduto la sua fortuna in seguito all'arresto per un antico delitto. Oltre i beni ha perso anche il sogno giovanile di prendere i voti in seguito all'uccisione del patrigno Lurisincu, uomo vile e brutale.
Pietro, il cui temperamento passionale ed irruento è stato mitigato dal carcere.
Nei lunghi anni trascorsi a ripensare ai suoi errori, la sua fede si è rafforzata (tutti a Nuoro lo chiamano Gerusalemme) e quasi plasmata in un'idea deformata della penitenza, tanto che per espiare i suoi errori vuole sposare Marieléne, che era stata un tempo la sua amante.
La strada di Predu Maria si incrocia con quella del carbonaio toscano Aldo Bruno Papi. Bruno si è convinto che il matrimonio con Marieléne sarebbe stato assai vantaggioso per la sua carriera, anche grazie alla dote cospicua, ed ha incominciato a farle una corte serrata. Bruno, però, è anche innamorato della giovane e bella Sebastiana.
Alla fine sarà “il nostro padrone”, cioè Dio, travestito da destino, che deciderà quello che dovrà succedere, e lo farà avvenire.
Maria Grazia Cosima Deledda è nata a Nuoro, penultima di sei figli, in una famiglia benestante, il 27 settembre 1871. E’ stata la seconda donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1926. Morirà a Roma, all'età di 64 anni, il 15 agosto 1936.