Luca, Matteo, Marco e Nicola sono quattro adolescenti appassionati di calcio che condividono il tempo libero presso l’oratorio del loro paese. Tale spazio, se utilizzato nella piena osservanza delle regole e del rispetto reciproco, è un centro di aggregazione nel quale generazioni di ragazzi hanno vissuto la loro adolescenza.
Il calcio vissuto all’interno di quel piccolo mondo è estraneo a certi meccanismi legati all’ambizione sfrenata, al vagheggiamento di un sogno, portatore di ricchezza e fama. La legge dell’oratorio non insegna questo, i ragazzi sono tutti uguali, tutti giocano senza vegetare in panchina, ma soprattutto non vivono le vessazioni dei genitori che strepitano dagli spalti. I ragazzi, consapevolmente, vivono lo sport con molta onestà e attraversano il mare agitato della loro adolescenza, sapendo che nell’oratorio troveranno sempre accoglienza.
Il calcio vissuto all’interno di quel piccolo mondo è estraneo a certi meccanismi legati all’ambizione sfrenata, al vagheggiamento di un sogno, portatore di ricchezza e fama. La legge dell’oratorio non insegna questo, i ragazzi sono tutti uguali, tutti giocano senza vegetare in panchina, ma soprattutto non vivono le vessazioni dei genitori che strepitano dagli spalti. I ragazzi, consapevolmente, vivono lo sport con molta onestà e attraversano il mare agitato della loro adolescenza, sapendo che nell’oratorio troveranno sempre accoglienza.