IL PARTIGIANO DI BRASSO (e altre storie) è un "romanzo breve", nella tradizione dei grandi narratori classici. Un anziano rivela a un politico emergente, figlio di un eroe insepolto della Resistenza, di aver trovato in montagna nel 1945 il cadavere di un partigiano con la carta d'identità di suo padre. Il politico smentisce e rifiuta verifiche temendo danni d'immagine. L'anziano, che in quel morto vedeva suo padre disperso in Russia ed era un ragazzo tutto patria ed eroismo, dopo una vita frustrata in una società senza ideali ha trovato una nuova maturità, un inedito amore e la sua giovanile vocazione di scrittore. Verificherà l'identità del partigiano, simbolo di tutte le vittime ignorate dalla Storia, nel quale alfine riconosce se stesso. Nelle altre storie, un cadavere scoperto negli Studi di un telegiornale, una maternità disattesa per realizzare uno scoop su un cagnetto storpiato, un campione di calcio rapito dalla mafia prima della finale, una testimonianza "particolare" sul mondo dello spettacolo, sono solo alcuni dei temi proposti, in cui giocano realtà di ieri e di oggi e si sente la solitudine delle coscienze.