Il libro ricostruisce la nascita e l’evoluzione dell’Unione politico-nazionale fra le donne d’Italia, il primo e unico partito femminile che si sia effettivamente costituito nella storia del nostro Paese. Si trattava di una formazione che sosteneva la raggiunta maturità politica delle donne e si collegava alle battaglie del periodo prebellico per l’«equiparità dei diritti»; nello stesso tempo, però, in continuità con la sensibilità nazionalista che una parte del primo femminismo aveva espresso dalla guerra di Libia in poi, l’UPNDI si proponeva di “riversare” il carattere materno in ogni ambito d’azione e puntava soprattutto a garantire ordine sociale e grandezza nazionale. Così, dopo il primo anno e mezzo di vita, crebbe al suo interno una componente sostanzialmente esterna alla militanza femminista e prossima al nascente fascismo.