Due linee tematiche s'intrecciano nel dramma: la superintegrazione di un giovane figlio di immigrati (Ròman) e la volontà di un vecchio malato (Teodoro, detto Doro) che tenta di gestire la propria morte con dignità e consapevolezza. La narrazione comincia con la fuga del vecchio dalla lussuosa clinica mangiasoldi, e dalle assurde ricerche organizzate (controvoglia) da un commissario di polizia. Inutilmente il commissario sollecita la collaborazione di Ròman, oggi docente universitario, nato da domestici filippini a casa di Teodoro . Quando Ròman era un bimbetto, Doro ne scoprì la vivida intelligenza e decise di farne il primo cittadino veramente europeo. "Chi meglio di un asiatico – pensava Doro - può esser libero dai nazionalismi e dalle rivalità che ancora dividono l'Europa?". E cominciò così un addestramento implacabile (non privo di ribellioni del ragazzo) che oggi sembra dare i suoi frutti: Ròman sarà candidato al parlamento europeo.Intanto, dai suoi rifugi, il fuggiasco Doro lancia messaggi che solo Ròman può decifrare, ma si avvia ad un finale imprevedibile.