L’opera interroga soprattutto gli uomini circa le pulsioni psicologiche e biologiche che stanno alla base dei pregiudizi e delle relazioni personali e sociali con l’universo femminile. Pone in rapporto le analogie esistenti tra la vecchia società sessuofobica repressiva e l’attuale società sessuofila permissiva nata con la rivoluzione sessuale. Analizza tutti i fenomeni di consumismo sessuale, virtuale e non, ponendo così in luce le contiguità dell’attuale libertà sessuale priva di responsabilità con i rapporti superficiali tra i due sessi. Questi ultimi risultano pertanto caratterizzati da una sfiducia reciproca sottostante, che tuttavia viene occultata dall’attuale enfasi che i media odierni dànno al “sesso ludico”. Nello stesso tempo l’autore descrive la forte contiguità che questa “libertà sessuale” ha con la violenza maschile e la sempre sottovalutata emergenza dei femminicidi (l’”Olocausto silenzioso”).Pone inoltre in luce come il neomaschilismo consumistico attuale (che soggiace ai valori delle “tre p”, “potere-piacere-pecunia”) sia oggi condiviso anche da non poche donne e concorra a realizzare una malintesa e finta “parità” di genere. Esso offre oggi un’offerta di sesso sempre più sofisticata contribuendo a generare un’anonima seduzione generale sui minori, ma anche a creare nuove dipendenze come la Sex Addiction e la pornodipendenza da Internet, realizzando l’inversione del precedente tabù sessuale repressivo: infatti oggi chi sottopone a revisione critica la “libertà sessuale” viene facilmente accusato di schierarsi moralisticamente contro quest’ultima, ma anche contro la libertà di espressione e contro la stessa libertà economica di impresa (moltissime aziende infatti commerciano proficuamente sesso virtuale e non). Quest’ultima ha infatti grandemente moltiplicato lo sfruttamento commerciale della sessualità grazie ai nuovi media (e in particolare al Web 2.0) in grado di raggiungere con grande facilità la sfera più intima di soggetti di tutte le età, con l’effetto di “pilotare” atteggiamenti di consumismo sessuale reciproco tra i sessi. Sessuofobia e sessuofilia sono dunque viste entrambe come espressioni uguali e contrarie del pensiero maschile, e la loro apparente contraddizione impedisce in genere di cogliere le possibilità evolutive di una critica costruttiva volta a procedere al superamento di queste due estremizzazioni, con l’effetto di spingere ancora e sempre il confronto uomo-donna in una relazione ancora di tipo gerarchico e cripto-patriarcale, oppure all’insegna dell’oggettificazione reciproca.L’opera si ripropone perciò di stimolare la riflessione profonda degli uomini sotto più aspetti, spingendoli a sperimentare l’amicizia e la fratellanza con le donne a partire dal superamento di quei tratti genetici, rafforzati dalla sociocultura, che hanno costruito l’attuale identità maschile: un cocktail, molto spesso micidiale, composto di infantilismo edipico, utilizzo e disprezzo della donna, narcisismo psicologico e culturale, autoritarismo patriarcale e consumismo sessuale. Propone pertanto una revisione dei rapporti di genere che faccia dunque ordine e chiarezza tra fattori naturali e condizionamenti culturali interrogandosi sulle possibilità evolutive della sensibilità del genere maschile